Elezioni comunali del 1° aprile 2012

 

AMICA non è contraria ai centri commerciali!

Tutti noi ne approfittiamo ogni giorno per i nostri acquisti, e se sono vicini a casa tanto meglio.

Sappiamo però tutti 1. che il Ticino è sovraffollato di centri commerciali, 2. che i grandi centri causano la chiusura di quelli piccoli, 3. che stiamo attraversando un periodo di crisi che sta mettendo a rischio circa un terzo di tutti i piccoli commerci (dati Inchiesta congiunturale 2011-2012 della Camera di commercio TI, v. servizio RSI Il Quotidiano del 20 dicembre 2011). In una situazione come questa insistere nel voler costruire nuovi centri commerciali in un territorio già saturo come quello di Castione, ci sembra non solo azzardato ma addirittura insensato, se non criminale.

 AMICA non è contraria alla costruzione di un nuovo stadio per l'ACB!

Il desiderio che la propria squadra del cuore possa giocare in uno stadio di prestigio è del tutto legittimo e condiviso anche da noi.

La passione sportiva non è in discussione: quello che ci lascia perplessi è il progetto di uno stadio di dimensioni esagerate (dovrebbe costare piú dell'Hardturm di Zurigo) in un luogo poco indicato ad accoglierlo perché privo di un sistema viario (tutte le strade di accesso dovrebbero essere costruite, con una spesa non indifferente a carico nostro), privo dei parametri di sicurezza (il Cantone ha denunciato il rischio alluvione e ha intimato al comune di prendere provvedimenti) e delle necessarie strutture ricettive (ve li immaginate migliaia, o anche solo centinaia di tifosi ubriachi in giro per Castione?).

Comuni molto piú grandi di Arbedo-Castione, sedi di squadre di calcio piú prestigiose dell'ACB, hanno visto ridimensionare o fallire progetti megalomani di stadi (San Gallo, Ginevra, Zurigo) insieme con le squadre di calcio stesse (Neuchâtel). La città di Bellinzona non ha insistito piú di tanto a volere lo stadio; lo stesso hanno fatto Sant'Antonino e Lugano. Il municipio di Arbedo-Castione finge di non vedere i rischi di una simile operazione e tira dritto.

 

AMICA non è contraria all'urbanizzazione di Arbedo-Castione!

Dove c'è spazio a sufficienza, urbanizzazione è sinonimo di crescita e di prosperità.

Il territorio è il nostro bene comune: in un cantone dove gli spazi sono pochi e continuano a diminuire, Castione si ritrova con un'area edificabile di grandi dimensioni e quindi sempre piú preziosa. Vogliamo allora sprecarla per costruire centri commerciali che portano scarsi introiti e molti problemi? Non sarebbe piú saggio impiegare con prudenza i terreni, destinandoli ad attività ad alto reddito per le casse del comune (e, di conseguenza, dei cittadini)? Vogliamo seguire l'esempio di quei comuni virtuosi che hanno visto il loro moltiplicatore scendere grazie all'insediamento di industrie prestigiose, oppure svendere a società che rischiano di diventare un peso anche finanziario perché a forte rischio di fallimento?

Vogliamo davvero diventare una “città-mercato”? (la definizione non è nostra ma del municipio!)

 

AMICA non è contro il municipio!

In una società civile ognuno ha un proprio ruolo, con proprie competenze, compiti e regole da rispettare. È un principio che vale per tutti: semplici cittadini, municipali, sindaci.

Il ruolo che ci siamo dati, in qualità di cittadini, consiste nel vigilare sul rispetto del territorio in cui viviamo, il nostro “ambiente”, nel rispetto dei diritti che ciascun cittadino ha ma anche nei limiti che gli sono imposti. Questo non significa accettare ciecamente tutto quanto è deciso dal municipio, ma valutarlo con senso critico, nei suoi aspetti positivi e in quelli negativi, e se riteniamo che una scelta sia stata presa contro l'interesse della comunità la contestiamo con gli strumenti che le leggi ci mettono a disposizione.

Purtroppo anni di disastrosa pianificazione hanno danneggiato gravemente il territorio. L'eccessivo traffico sulle strade che attraversano l'abitato, la costruzione di grossi centri commerciali all'interno delle aree residenziali, il degrado di alcune zone, la comparsa di attività ai limiti dell'illegalità: tutte queste situazioni ci hanno portato a essere sempre piú critici nei confronti dei nostri governanti, responsabili di quanto avvenuto negli scorsi decenni e ancora negli ultimi anni. E anche i progetti di sviluppo urbanistico suscitano molti dubbi sulla reale volontà che muove l'attuale municipio.

Per questi motivi manteniamo vigile il nostro senso critico, cercando con la sola arma del dialogo di trovare la migliore soluzione per il bene del nostro comune. 

AMICA non è solo “roba di Castione”!

Siamo consapevoli che Castione è parte integrante di un comune che comprende anche Arbedo, e che le due frazioni devono necessariamente convivere in armonia.

Questo non significa però che Castione dovrà diventare la zona industriale-commerciale del comune, o che si possano spostare tutti i locali notturni (un eufemismo che significa semplicemente “bordelli”) da Arbedo a Castione.

Invece, ci impegniamo affinché su tutto il territorio del comune, ad Arbedo come a Castione, trovino spazio quei servizi necessari e utili alla popolazione, dai commerci alle industrie – purché nella giusta misura e distribuite con equilibrio - senza dimenticare però anche le aree di svago, il verde, le aree pedonali dove adulti e bambini possano spostarsi senza correre il rischio di essere travolti da un veicolo. Ci impegnamo per evitare altro traffico – e quindi altro inquinamento – da tutto il comune, per togliere definitivamente dall'intero territorio di Arbedo-Castione le attività che guadagnano sfruttando la prostituzione, per consegnare alle generazioni future di Castione e di Arbedo un luogo “a misura di cittadini” e non “a misura di consumatori”.

 

AMICA fa politica?

Sí, se per politica si intende l'impegno per il luogo in cui viviamo e per la “cosa pubblica”, ovvero il bene comune. Il territorio di Arbedo e Castione è un bene di tutti quelli che vi abitano, quindi riteniamo giusto impegnarci per la sua difesa dallo scempio, dalla violenza, dall'abbruttimento di cui è vittima.

Ma non vogliamo vestirci di un particolare colore politico: il nostro sostegno ai candidati che indichiamo va al di là della loro appartenenza a un partito e alla fedeltà alle direttive imposte dall'alto. Vogliamo che le persone chiamate a rappresentarci nelle istituzioni comunali facciano gli interessi della comunità, non del primo imprenditore o della prima consulente che prospetta facili guadagni con progetti fumosi.

Il progetto di modifica di Piano regolatore denominato “Comparto Castione” avrà un effetto sconvolgente sulla vita di tutti i cittadini: è quindi giusto e necessario essere estremamente attenti a quanto il municipio e il cantone intendono fare e a come si muoveranno a partire dai prossimi mesi.

Le elezioni di aprile sono solo la prima tappa.

Il Comitato

 

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