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                                                                                              Castione, 25 novembre 2009

 RACCOMANDATA 

 

Osservazioni alla messa in consultazione della scheda V8 (cave) del nuovo piano direttore cantonale (per il territorio del comune di Arbedo–Castione).

  

Egregi signori,

 

le presenti osservazioni sono tempestive (vedi data timbro postale) in quanto sono pervenute all’istanza competente entro il termine di 30 giorni della messa in consultazione (24.8/31.10.2009) inerente alla scheda V8 (cave), del piano direttore cantonale.

AMICA (Associazione per il miglioramento ambientale di Castione), dopo aver preso conoscenza della scheda V8 (cave) e della facoltà di inoltrare delle osservazioni, ritiene doveroso informarvi sulla condizione attuale delle cave di Castione.

 

Premessa:

Il territorio di Castione, da oltre un secolo, è stato uno dei centri cantonali per l’estrazione della pietra e per la lavorazione di inerti. La nascita di quest’attività è corrispondente con l’arrivo della ferrovia. Infatti, la ferrovia, aveva la forte necessità di una particolare pietra per la realizzazione del selciato ed essa è pure adatta per le rilevanti opere di genio civile.

Con il passare degli anni, quindi, quest’attività si consolidò e divenne, per molti comuni della Riviera (fra cui Castione), una delle più importanti attività economiche.

Nel frattempo la zona abitativa di Castione si sviluppò, ampliandosi con modifiche di PR, portando l’abitato a diretto confine con le Cave. Si creò, in realtà, un contrasto fra gli abitanti residenti e le cave stesse per evidenti incompatibilità di interessi.

 Questa situazione si trascinò per un lungo periodo (diversi anni) fino a quanto l’esercizio delle cave smise (verso l’anno 2000). In pari tempo, però, la costruzione di abitazioni non smise, anzi aumentò, andando a occupare ancora una sempre più vasta parte di territorio prossimo alle cave.

 Situazione attuale

Le tre cave di Castione sono ora inattive ma ci sarebbe il proposito di riattivare la cava ex-Ambrosini (ora Battaglia SA) con il proposito d’estrazione e la trasformazione sul posto di inerti. Si tratta, tuttavia, di una seconda richiesta, perché una prima domanda di riapertura delle attività era già stata negata da una recente sentenza del Tribunale Federale (1C_508/2008 ). A questa seconda domanda oltre una decina di cittadini di Castione e l’associazione AMICA si sono opposti.

Il paese di Castione è sempre stato considerato un territorio dove si poteva fare “di tutto”, conseguenza di questo è nata l’Associazione AMICA con il compito di tutelare gli interessi della popolazione residente. L’Associazione, come già detto, ha interposto ricorso, durante l’estate 2009, alla seconda domanda d’estrazione d’inerti dalla cava Battaglia, evidenziando che la qualità di vita ne sarebbe stata compromessa in maniera rilevante e quindi non accettabile.

 Se si prestasse la dovuta attenzione alle schede V8 (cave) e V5 (pericoli naturali) si potrebbe osservare che le tre cave a Castione sono a contatto con la zona “movimento di versante” e “allagamento” (zona ex-Genetelli): sono alcuni dei tanti pericoli che vengono argomentati nella scheda V5 (pericoli naturali) a livello cantonale.

Dobbiamo anche far rilevare che solo il terreno dove è situata la zona di estrazione della cava ex Ambrosini, ora Battaglia SA Poschiavo, è inserito nella zona J1 industriale pesante. Il rimanente sedime, indispensabile per la lavorazione degli inerti è in J2, zona artigianale, servizi e industria leggera. Questo è stato voluto dal PR comunale per non penalizzare gli eventuali insediamenti produttivi non legati alla lavorazione del sasso e, per analogia, una protezione alla crescente zona abitativa a diretto contato. Questa argomentazione fa si che il luogo prescelto dal Cantone quale zona pregiata di riserva di inerte non soddisfi più, neppure in minima misura, una zona di tale genere. Risulta palese che un inserimento nel PD “luogo di riserva per emergenza” non possa più entrare in linea di conto.

  Osservazioni e proposte

 A conclusione di quanto si è appena esposto si reputa quindi:

 -       a denuncia dei pericoli della montagna e a ragione della troppa vicinanza con la zona residenziale, si chiede di non inserire nel piano direttore le cave di Castione. Questa decisione non avrebbe una grande ripercussione economica dato che le tre cave non sono più in attività. Quindi, decidere in questo senso, non creerebbe un danno economico – finanziario perché già inattive. Si ribadisce, di nuovo, che le cave si trovano nel bel mezzo di una zona di pericolo (movimento di versante) manifestamente in una zona dove sempre e più spesso si verificano delle cadute di massi. Come pure avviene nella zona residenziale a piè di montagna, con la messa in atto di una zona di pianificazione decisa dal Municipio e la soppressione delle attività delle cave, si darebbe a Castione una dignità di paese! Infatti, il comparto di Castione ha urgentemente bisogno di un riordino urbanistico - viario che attualmente non c’è.

 

Alla luce di queste osservazioni e proposte si chiede che non siano inserite le cave nel comparto di Castione.

 

Con stima

 

                                        Il Presidente                                        La segretaria

                                        Fabrizio Falconi                                    Graziella Gianini

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