CATTANEO Davide
via Cantonale 52
6532 Castione Castione, 16.10.2009
Al Lodevole
Consiglio di Stato
Palazzo Governativo
RACCOMANDATA 6501 Bellinzona
(in duplice copia)
Osservazioni alla messa in consultazione della scheda V8 (cave) del nuovo piano direttore cantonale (per il territorio del comune di Arbedo – Castione)
Lodevole Consiglio di Stato,
le presenti osservazioni sono tempestive (vedi data timbro postale) in quanto sono pervenute alla Lodevole Autorità entro il termine della messa in consultazione della scheda V8 (cave) del nuovo piano direttore cantonale fissato al 31.10.2009.
Quale privato cittadino, dopo aver preso atto della nuova scheda V8 (cave) del piano direttore cantonale ed appresa la possibilità di poter inoltrare delle osservazioni, ritengo doveroso illustrarvi l’attuale situazione delle tre cave del comune di Arbedo – Castione ed in particolare del comparto di Castione.
Premessa:
Il territorio di Castione da quasi oltre un secolo è stato uno dei centri cantonali per l’estrazione del granito e per la lavorazione d’inerti. La nascita di quest’attività è da localizzarsi attorno alla fine del ‘800 con l’arrivo nel Cantone Ticino del tratto di ferrovia attraverso il tunnel del San Gottardo. Infatti in quel periodo storico la ferrovia aveva la forte necessità di una particolare pietra adatta alla costruzione del selciato ed adatta alle importati opere di genio civile che si stavano costruendo. Con il passare degli anni poi quest’attività si specializzò e divenne, per molti comuni della Riviera (fra cui Castione), una delle più considerevoli attività economiche attirando in questi contesti rurali della mano d’opera alla ricerca di lavoro. Nel frattempo le zone abitative di Castione diventarono sempre più grandi e le stesse si trovarono maggiormente a contatto con la zona d’estrazione del sasso andando anche a creare delle conflittualità fra gli abitanti residenti e gli addetti delle cave. Da dire che in questi frangenti l’autorità comunale concesse, a mio modo di vedere ed in malo modo, l’autorizzazione a costruire nuove casette ed abitazioni senza tenere in debita considerazione la crescente contrapposizione d’interessi. Questa situazione non risolta si trascinò per un lungo periodo (diversi anni) fino a quanto le attività delle cave per diverse ragioni di concorrenza e per altre ragioni di contingenza, ma sempre di carattere economico, smisero la loro principale attività d’estrazione ed in seguito smisero pure l’attività di lavorazione di inerti (periodo da localizzarsi attorno alla fine degli anni ’90 inizio anni 2000). In pari tempo però la costruzione di immobili a carattere abitativo non smise ma anzi aumentò andando a coprire una sempre più vasta porzione di territorio adiacente le cave.
Situazione attuale
Le tre cave di Castione sono sempre chiuse ma da quanto si è appreso si vorrebbe riaprire la cava ex-Ambrosini (ora Battaglia & CO. SA) con l’intenzione d’estrarre del sasso e con l’ulteriore intenzione di lavorarlo sul posto. Si tratta però di una seconda richiesta e questo perché una prima domanda era stata addirittura negata da una recente sentenza del Tribunale Federale (cfr.allegato nr.1 ) e questo a causa del fatto che diverse decine di abitanti di Castione avevano interposto ricorso a seguito dell’accettazione da parte del Municipio di una concessione d’estrazione e di lavorazione d’inerti molto più ampia rispetto alla seconda domanda che è, come detto, tutt’ora in corso.
Inoltre con una buona partecipazione la popolazione di Castione, vista la situazione pianificatoria creatasi a seguito dell’insediamento di grandi superfici di vendita, nel giugno 2007 costituiva l’associazione AMICA (Associazione per il miglioramento ambientale di Castione) con il preciso scopo di frenare uno sviluppo del territorio disordinato e con un ulteriore scopo di proteggere la popolazione residente. Associazione che ha interposto ricorso, durante l’estate 2009, pure alla seconda domanda d’estrazione adducendo che vi sarebbe un aggravamento della qualità di vita in un comunque poco spazio ora esistente a Castione. Per di più il sottoscritto, Consigliere comunale ad Arbedo – Castione, in data
- è il momento opportuno rilasciare delle licenze per l’estrazione di sasso in una precisa fase in cui è in corso un importante opera di ripensamento della viabilità e vivibilità (zona di pianificazione) del comparto di Castione? Non è forse necessario e d’obbligo che prima di rilasciare una concessione d’estrazione si termini la pianificazione in atto in modo d’aver per lo meno pianificato le strade d’accesso alle cave in maniera da ridurre al minimo i distrurbi (inquinamento ambientale e fonico) agli abitanti di Castione?
- Che in zona ex-Genetelli sono da prevedere delle importanti opere di premunizione in quanto in passato erano avvenute delle inondazioni dopo importanti piogge coppiose. L’eventuale estrazione di inerti in cave vicine alla zona di pericolo non potrebbe comportare un aggravamento del problema ed in particolare non potrebbe far cambiare il corso delle acque meteoriche lungo la montagna e rendere così inefficace delle eventuali opere di premunizione da costruirsi a breve periodo?
- Che da tempo la montagna di Castione è oggetto di caduta sassi ed è noto che senza la protezione del bosco (bosco sacro) le rocce della montagna sovrastante il paese si staccherebbero ulteriormente creando grave pericolo alle abitazioni. In caso di riattivazione di cave, con il conseguente brillamento e foratura della roccia, siamo sicuri che questo problema non verrebbe aggravato prescindendo dal fatto che la montagna subirebbe giornalmente degli scossoni a causa dell’estrazione del sasso? Lo stato geo-fisico della montagna sopporterebbe una così forte pressione cinetica (vibrazioni!)? (nb.: da notare che il progetto ex-cava Antonini prevede dei tunnel di centinaia di metri all’interno della montagna e che all’interno di essi avverrebbero dei brillamenti!!!)
- È noto che nelle vicinanze delle cave in questi anni sono state costruite delle abitazioni e che la situazione edificatoria/residenziale non è più la medesima rispetto al passato in cui attorno alle cave vi erano pochissime case. Al giorno d’oggi ripristinare l’estrazione di cave non si creerebbe un disagio accresciuto ai residenti? L’aspetto relativo all’inquinamento (fonico e di polveri) non verrebbe esteso in modo considerevole?
- Si sa che al termine dell’attività d’estrazione del sasso le cave devono possedere un piano per il ripristino della zona in un procedimento che riporti la montagna ad una situazione di non pericolo e ad una situazione di decoro ed ordine. Quali tipi di garanzie vengono richieste al fine d’assicurarsi che in futuro cioè avvenga non appena le cave termineranno le la loro attività?
A quest’interrogazione non ho ancora la risposta ma di fatto ritengo importante ed utile che i contenuti delle stessa vengano presi in considerazione da parte vostra e poichè in codesto preciso momento Castione sta vivendo un’importante ristrutturazione urbanistica a ragione della messa in atto della zona di pianficazione a tenore degli art. 57/66 della LALPT (istituita finalmente dal comune a protezione del paese a seguito del massiccio arrivo di supermercati !).
La situazione attuale di Castione è riassumibile praticamente facendo osservare che in poco spazio si stanno svolgendo troppe attività (negozi, lavorazione inerti, fabbriche, capannoni, zone residenziali,…). In sostanza c’è un esigua quantità di territorio rispetto alle troppe attività che vi hanno luogo.
Inoltre per conoscere meglio i problemi che Castione sta vivendo si allega (cfr. allegato nr.3) copia delle osservazioni inoltrate alla vostra attenzione in merito alla precedente messa in consultazione del piano direttore cantonale (2008). Situazioni e problemi ancora attuali !!!
In fine se si presta la dovuta attenzione alle schede V8 (cave) e V5 (pericoli naturali) si può osservare che le tre cave a Castione sono vicinissime alla zona “movimento di versante” e “allagamento” (zona ex-Genetelli) che sono alcuni dei tanti pericoli che vengono fatti notare nella scheda V5 (pericoli naturali) a livello cantonale.
Osservazioni e proposte
A monte di quanto si è appena scritto si reputa quindi:
- che a causa dei pericoli della montagna e a causa della troppa vicinanza con le zone residenziali nel piano direttore (scheda V8) non vengano previste delle cave. Questa decisione non avrebbe una grande ripercussione economica siccome le tre cavi attualmente non sono in attività e quindi decidere in tal senso non istituirebbe un grande danno alle aziende che hanno investito in tale attività. Si precisa che da una più forse attenta analisi si può concludere che le tre cave sono nel bel mezzo di una zona di pericolo (movimento di versante) significatamene in mezzo ad una zona dove sempre più spesso accadono dei rotolamenti di sassi e distacchi di roccia (a ridosso delle zone residenziali). Che le attività delle cave aggraverebbero tali problemi?
- che in concomitanza con la messa in atto di una zona di pianificazione la non più autorizzazione dell’attività d’estrazione e della conseguente lavorazione di inerti darebbe a Castione una dignità di paese ! Infatti il comparto di Castione ha urgentemente bisogno di un riordino.
- che in via subordinata non vengano più concesse delle attività di lavorazione di inerti nei comparti delle cave. Si deve fare in modo che tali attività non vengano mai più concesse in quanto anch’esse troppo vicine con la zona residenziale (inquinamento fonico e ambientale!).
Conclusione:
Come illustrato nella DTF del
CATTANEO Davide
Copia:
- comune di Arbedo - Castione