Castione La Coop dice di no al trasloco nel Policentro Niente accordo con Bellarca - De Dea: non cambia nulla
■ Brutto colpo per i promotori del riordino di Castione tramite il trasferimento oltre la ferrovia dei centri commerciali. La Coop, come confermatoci ieri dall'amministratice unica della Bellarca Renza De Dea, non è più interessata a insediarsi nel progettando policentro commerciale a fianco del nuovo stadio ACB, entrambi previsti dalla nuova pianificazione nell'attuale zona industriale. La direzione del grande distributore ha motivato la sua decisione con i dubbi che nutre quanto alla possibile redditività dell'operazione. Fino a poche settimane fa sembra cosa fatta. Le trattative proseguivano da ormai due anni e i co ntratti, ci hanno spiegato Renza De Dea e Gianni Delcò, erano pronti per la firma. I due partner ticinesi di Lino Iemi al nostro giornale non hanno nascosto la loro sorpresa e delusione per il riorientamento di Coop sul suo trasferimento lontano dalla zona residenziale. Per favorirlo i promotori del policentro erano pronti a mettere sul piatto 20 milioni di franchi per acquistare gli attuali negozi del grande distributore per destinarli all'edilizia abitativa. «È un atteggiamento incomprensibile e che non va a favore della popolazione» nota Gianni Delcò. Da parte sua Renza De Dea ci ha detto: «non la considero una novità negativa in assoluto. Dal profilo della realizzabilità economica del progetto per noi non cambia nulla. Abbiamo una lista di una sessantina di interessati ad insediarsi nel centro polifunzionale. Inoltre l'accordo con Coop ci avrebbe imposto dei vincoli di esclusività molto restrittivi. La decisione di Coop inoltre non ha alcuna influenza sugli accordi rag giunti con l'ACB per quanto riguarda il sostegno alla realizzazione dello stadio. Il problema è semmai quello strategico riguardante la disponibilità di Coop a partecipare al previsto riassetto pianificatorio di Castione. Ora è venuta meno e dovremo affrontare la nuova situazione». La notizia ha preso in contropiede anche il Municipio di Arbedo-Castione che da perlomeno due anni sta pianificando il riordino non solo dei terreni tra la linea ferroviaria ed il fiume Ticino, ma dell'intera frazione per riqualificarla. Il sindaco Luigi De Carli ieri si è detto all'oscuro della decisione di Coop e quindi ha preferito non prendere posizione ufficialmente. Tuttavia non nasconde che il lavoro per tratteggiare quello che sarà il futuro volto di Castione ora si complica notevolmente. DIEM-S.DB
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Copyright © 23/02/2011 Corriere del Ticino
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