A piè di pagina il documento del DT che documenta la veridicità dell'articolo qui presentato e censurato in CC del 12.01.2012.
Castione, il fiume mette a rischio la pianificazione
Il Cantone al Comune: ‘Nessun insediamento senza alzare gli argini del Ticino’
DELDA
“In assenza di questi lavori le licenze edilizie che dovessero essere in futuro richieste per la zona interessata non potrebbero essere concesse ». Il Dipartimento del territorio è stato categorico con il Municipio di Arbedo-Castione: l’area industriale del comparto di Castione è a rischio alluvione e senza interventi urgenti agli argini del fiume Ticino non ci potranno essere nuovi insediamenti. Pertanto nemmeno lo stadio dell’Acb con i negozi all’interno. La frase d’apertura è estrapolata dal rapporto della Gestione – favorevole e sottoscritto dopo Natale dai sette commissari (il Plr Davide Cattaneo l’ha firmato con riserva) – sulla richiesta di credito di 47’500 franchi per l’allestimento del progetto definitivo per l’innalzamento delle sponde di Ticino e Moesa. Messaggio che passerà al vaglio del Consiglio comunale nella seduta di stasera.
L’Esecutivo è stato reso attento del potenziale pericolo di alluvionamento della zona industriale (gli esperti parlano, in questi casi, di ‘ piena centenaria ’) dai preposti uffici cantonali già nell’estate 2010. laRegione ne aveva ampiamente riferito il 12 ottobre scorso svelando i contenuti dell’esame preliminare, condotto dal Dipartimento del territorio, dell’allora prima variante di Piano regolatore per l’area al di là della ferrovia. Nel frattempo il Municipio ha provveduto ad elaborarne una seconda che dovrebbe giungere sui banchi del Legislativo fra due mesi.
Alla luce del messaggio municipale, la Gestione ha chiesto un incontro all’Esecutivo « per meglio comprendere come mai si abbia avuto notizia solo ora di questa necessità, visto come la pianificazione sia in corso da tempo, e la stessa già era stata sottoposta in via preliminare » al governo « senza che – da quanto ci risulta – vi fosse stata alcuna osservazione su questo aspetto ». Un’affermazione, quest’ultima, che non corrisponde al vero, visto che il rischio era stato segnalato nel rapporto di oltre un anno fa. Di fronte ai commissari, il sindaco Luigi Decarli, i capodicastero competenti e i responsabili dell’Ufficio tecnico comunale hanno confermato che esiste « un deficit nell’altezza degli argini che, lungo 1 chilometro, spazia da 1 centimetro a 1 metro ». Hanno pure riferito dell’ordine perentorio del Cantone di eseguire al più presto gli interventi di adattamento degli argini dei fiumi: « Alla luce di questo, pur stigmatizzando l’agire del Cantone che si ritiene per nulla tempestivo, è evidente che i lavori devono essere eseguiti a tutela del cittadino, e dei proprietari fondiari interessati – scrive la Gestione – . Proprietari che dovranno comunque essere tenuti, al momento in cui l’opera verrà messa in atto, al pagamento dei contributi di miglioria, come di legge ».
Complessivamente l’investimento sfiorerà il milione di franchi (980 mila per la precisione). Il 60% della spesa sarà a carico del Cantone.
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AMICA propone questo basilare stralcio a conferma che già nel 2010 si sapeva che l'rginatura doveva essere ampliata(alzata).
Durante il Consiglio Comunale del 12.01.2012 dai banchi del Municipio si assicurava che erano stati informati solamente nel giugno 2012. Chi dice la verità?
Nessuna obbiezione è salita dalla sala, prova provata che i CC non sono a conoscenza di questo importate documento. Sono i rappresentati del popolo o cosa?. (red)
Proponiamo questo stralcio estrapolato dal documento citato
Esame preliminare del DT del 5.08.2010 variante PR di Arbedo Castione
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4.6 Pericoli naturali
4.6.1 Pericoli naturali legati ai corsi d’acqua
Alla fine del 2009 l’ufficio cantonale preposto ha promosso uno studio atto a determinare le zone di pericolo del fiume Ticino nella tratta fra Bodio e Castione. Il DT segnala che i lavori sono attualmente in corso e la consegna dei risultati definitivi è prevista, salvo imprevisti, entro la fine dell’estate 2010.
In base agli studi preliminari, non ancora definitivi, buona parte del comparto opggetto di variante è soggetto a pericolo di alluvionamento del fiume Ticino, in particolare la fascia situata fra il fiume Ticino e la linea ferroviaria.
Come giustamente riportato nel Rapporto di pianificazione l’area industriale ad ovest della stessa linea ferroviaria si presenta da anni sotto utilizzata ed occupata da attività a basso valore aggiunto. Dato che l’obiettivo del Municipio è di ridare slancio alla zona situata ad ovest della linea ferroviaria e nei pressi della nuova stazione TILO, è evidente che con l’attuazione della variante pianificatoria in esame si creeranno i presupposti per l’insediamento di oggetti particolarmente importanti (attività produttive e terziario, attività commerciali, infrastrutture sposrtive r/o di svago), con conseguente enorme aumento del potenziale di danno.
Nel caso in cui i risultati definitivi confermassero quelli preliminari o addirittura evidenziassero una situazione peggiore sarà necessaria l’esecuzione di adeguate opere di premunizione.
Indipendente dalla variante in esame, sussisterebbero importanti deficit di protezione per vaste superfici già ora edificabili. Vista l’importanza della variante pianificatoria nel comparto interessato dal pericolo, è prioritaria la messa in sicurezza prima della variante.(Il grassetto e la sottolineatura è della red)
Per quanto riguarda il fiume Moesa, gli uffici cantonali competenti non dispongono delle carte del pericolo. A tale proposito si potranno ottenere importanti informazioni dallo studio attualmente in corso e commissionato dall’USRA inerente i pericoli naturali e i relativi rischi sulle strade nazionali.
Documento firmato dal direttore del Dipartimento del Territorio Marco Borradori e dal direttore della Divisione dello sviluppo territoriale e della mobilità Riccardo De Gottardi
Copia conforme all’originale (ndr)