Aggregazione e coerenza
03.11.2015 pubblicato da La Regione Ticino
Non è più da dimostrare la necessità di un’univoca direzione per una seria gestione di un territorio ormai unico; diviso soloda retro motivazioni di labile identità ancora paesana. Il risultato della consultazione va considerato unicamente quale sondaggio, quindi non vincolante. L’interesse generale, la fusione, ha la priorità su qualsiasi altra motivazione - che si può capire ma non giustificare - con la concretizzazione di un unico Comune che saprà gestire un vasto e prezioso territorio con modi e mezzi di competenza.
Le esperienze passate hanno dimostrato che non tutti i Comuni sono in grado di amministrarsi, in intesa con le attuali esigenze e direttive federali, il proprio territorio. Hanno dimostrato di seguire esigenze particolari non tenendo conto dell'interesse generale che dovrebbe essere quello di trarre un vero vantaggio per i cittadini creando un vero benessere sia fiscale sia ambientale, liberandosi da contributi che dipendono da altri. Per essere coerenti quindi il CdS è il GC devono impostare una politica coerente con queste inderogabili e non più procrastinabili esigenze. In caso contrario si dimostrerebbero debolezza civica e mancanza di vedute innovative e tradire le intenzioni e le necessità, restando ancora una volta baliaggi senza una vera identità ma solo lagnosi e inconcludenti.
Gli interessi cantonali hanno bisogno di determinazione, di vedute chiare e precise. Considerato questo, l'aggregazione del bellinzonese deve esse di 17 Comuni e 18 quartieri, solo così si arriverà a un positivo risultato e anche con un sano orgoglio di essere cittadini di una Capitale che conti veramente.
Si riveda e non si dimentichi che si può essere democratici anche imponendo decisioni che sono solo a unico interesse generale bandendo le anacronistiche indipendenze paesane.
Di transenna si deve ancora dire che molti miei concittadini hanno avallato una modifica di PR centrata proprio a offrire l’opportunità all’ACB di Bellinzona di uno stadio, con le relative spese a carico del Comune ospitante, ma rifiutano l’aggregazione: mistero.
Gianini Arnaldo
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- DALLA LEGGE SULLE AGGREGAZIONI
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b) preavvisi assembleari non favorevoli
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Art. 9 Con il voto della maggioranza assoluta dei suoi membri, tenuto conto dell’esito della votazione consultiva in tutto il comprensorio, il Gran Consiglio può decidere l’aggregazione anche quando i preavvisi assembleari non sono favorevoli, in particolare: -
a) quando la pregiudicata struttura finanziaria e le limitate risorse economiche di un Comune non gli permettono più di conseguire il pareggio della gestione corrente;
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b) se la partecipazione di un Comune alla costituzione di un nuovo Comune è necessaria per ragioni geografiche, pianificatorie, territoriali, di sviluppo economico, di funzionalità dei servizi e di apporto di risorse umane e finanziarie;
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c) se perdura l’impossibilità di un Comune di costituire i suoi organi o di assicurare una normale amministrazione o quando gli organi comunali si sottraggono in modo deliberato ai loro doveri d’ufficio.