Azienda Elettrica Ticinese

 

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N. Ref.

PRR/LOE/FAS                                                                                                  Bellinzona, 18 aprile 2011

Gentile Signora, Egregi Signori,

innanzitutto vi preghiamo di accettare le nostre scuse per il ritardo accumulato nel dare seguito alla vostra gentile richiesta.

Nel 2005 l'Azienda Elettrica Ticinese, aveva analizzato la possibilità di realizzare un impianto idroelettrico sul fiume Ticino in territorio di Galbisio. L'idea era stata allora abbandonata in quanto le problematiche legate al territorio incidevano irrimediabilmente sulla redditività dell'impianto. A seguito della vostra lettera del 19 agosto 2010, nel mese di dicembre AET ha analizzato nuovamente il progetto consistente in un'opera di sbarramento sul fiume Ticino all'altezza delle rapide di Molinazzo con la conseguente formazione di un laghetto artificiale, così come presentato dall'ingegner Geo Rathey nel servizio di Falò dello scorso 22 luglio.

Su un salto lordo di ca. 6.5 m, l'impianto turbinerebbe approssimativamente 1'600 mio m3 d'acqua e la produzione annua risultante ammonterebbe a 22 GWh. Si tratterebbe di un impianto di discreta importanza che andrebbe a coprire con pregiata energia elettrica rinnovabile il fabbisogno energetico annuo di ca. 4'500 economie domestiche.

Nuovamente, come già stabilito in occasione del primo studio, i principali aspetti da chiarire non sono legati alla tecnica che, anche se non del tutto banali, presenta delle problematiche comunque risolvibili. Sono piuttosto da affrontare argomenti di tipo ambientale e pianificatorio.

Le principali problematiche evidenziate dallo studio sono elencate di seguito:

-         il trasporto solido del fiume Ticino viene interrotto e compromesso;

-     l'impatto sulla fauna ittica è sicuramente importante e da approfondire;

-           vengono allagate delle aree che sono incluse a livello federale in un settore di protezione delle acque; per non compromettere le acque di falda sono quindi necessari degli approfondimenti da parte degli specialisti del ramo;

-           in alcune zone si dovrebbero creare degli argini per contenere l'estensione del lago artificiale; sotto questo aspetto risulta quindi particolarmente importante la definizione delle quote a monte dello sbarramento ed alla sezione di presa;

malgrado le opere di arginatura, verrebbe allagata una parte dell'area industriale di Arbedo­Castione, dove vi sono importanti interessi economici in gioco (cfr. revisione PR denominata "Comparto Castione"):

-        il progettato Stadio Bellarena verrebbe a trovarsi proprio al limite del                            nuovo bacino;

-           l'importante svincolo autostradale Bellinzona Nord si trova nelle immediate vicinanze dell'area interessata dal progetto;

      lo snodo ferroviario di Castione riveste una crescente importanza per il traffico merci e passeggeri.

È pertanto necessario procedere con la caratterizzazione dei manufatti presenti ed in progetto nell'area in modo da avere una conoscenza dettagliata delle eventuali interferenze che verrebbero a crearsi realizzando il nuovo impianto;

-           in caso di forti piene lo sbarramento potrebbe provocare l'esondazione dei fiumi Ticino e Moesa; sono quindi da predisporre adeguate misure tecniche per garantire la sicurezza della zona.

Con queste premesse il progetto sembra essere economicamente non sostenibile. Preliminarmente comunque occorre chiarire se deal profilo pianificatorio ed ambientale lo stesso possa essere realizzato

In particolare risulta determinante l'aspetto pianificatorio che tuttavia non rientra nelle nostre competenze, come del resto già indicato nella lettera della direttrice del DFE dello scorso12 aprile.

Restando a disposizione per eventuali chiarimenti, porgiamo cordiali saluti.

Azienda Elettrica Ticinese

Roberto Pronini                          Edi Losa

Direttore                                  Resp. Area progetti e Partecipazioni strategiche

 

C.p.c: DFE, Bellinzona

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