Arbedo-Castione Las Vegas del sesso?
Stelio Soncini
CdT 18.10.2012
■ « … il Ticino non può e non deve essere qualificato come un Cantone dove fiorisce e si espande la prostituzione diventando una sorta di “Las Vegas” del sesso della Regione Insubrica» (Consiglio di Stato 06.07.04). La creazione a Castione di una «zona prostituzione» è in linea con questo obiettivo? I tasselli del puzzle «ex-Motel-postribolo» non suggeriscono proprio niente? Nel 2009, all'indomani del pestaggio fra bande rivali per il suo controllo, sedato grazie a massiccio intervento della polizia, questa era la radiografia dei media: «nota gallina dalle uova d'oro», «vera macchina da soldi», «molto noto… e ben frequentato dalla clientela italiana» . Un evento che aveva permesso al Motel di consolidare la posizione di leader quanto a chiusure imposte per reati. Ciò non impedisce al Municipio di Arbedo-Castione di affermare che non si siano sin qui «registrate oggettive molestie di rilievo». Tratta di esseri umani, scene da Far West ecc. sarebbero quisquiglie? «Il posto era gestito in maniera disumana. Se anche solo il 10% di quanto risulta in questo in-carto fosse vero, sarebbe già sufficiente per condannarvi» (laRegione 12.11.10) dirà il giudice che pronunciò la condanna per tratta di esseri umani, uno dei «reati più infamanti che l'umanità conosca …», «fortemente connessi con il mondo della prostituzione» (Consiglio di Stato 02.05.07).La presenza dello svincolo autostradale non suggerisce niente? Non rimane che da attendere il 25 ottobre per sapere se verrà dato il nullaosta alla creazione della «zona a luci rosse», definito un «esperimento pratico d'autorizzazione controllata». In ogni caso non controllata mediante l'ordinanza comunale della prostituzione, spacciata come testo di riferimento a livello cantonale e destinata a essere «inserita, per tre quarti, nella nuova Lprost». Dichiarata invece illegale dal Consiglio di Stato. Quanto alla legge, di cui Arbedo-Castione si fregia di precursore, essa è appena giunta sul tavolo del Consiglio di Stato.
Così mentre negli altri Comuni ci si preoccupa di tenere la prostituzione lontana dal proprio territorio o comunque di contenerla, Arbedo-Castione prosegue imperterrito la sua singolare rincorsa alle medaglie. Una «primizia cantonale» è quella che sarebbe la zona a luci rosse. Non passa praticamente settimana che non emerga il connubio fra prostituzione e criminalità. Dall'operazione Domino della magistratura è recentemente venuta anche la smentita degli autoproclamati «rispetto» della legge. A far desistere il Municipio dal proseguire sulla «Via delle Certezze» non saranno i timori dell'ex capo del gruppo contro la tratta degli esseri umani, Alfredo Bazzocco: «Dall'Est assieme alle ragazze arrivano i protettori. Ciò che gira attorno a questo mondo deve farci paura, è gente senza scrupoli» . (Il Caffè 13.11.11) Né le constatazioni del procuratore generale John Noseda: «Le stesse prostitute si rifiutano di parlare per paura di ritorsioni. E anche gli altri “personaggi” tacciono. L'omertà è totale» (GdP 18.07.12) E nemmeno quelle della signora Finzi, delegata per l'aiuto alle vittime di reati: «è un fenomeno … strutturalmente sommerso. Infatti le vittime di questo tipo di reato difficilmente escono allo scoperto, segnalandolo alle autorità, in quanto vivono situazioni di estrema fragilità: hanno paura per la propria incolumità…». (CdT 19.09.12) Le situazioni descritte da Bazzocco, Noseda e Finzi non riguardano minimamente Arbedo-Castione? Gli è forse stato somministrato un potentissimo antidoto? E se non farà effetto quali saranno i rimedi? Un approccio «…mirato principalmente …» a evitare uno sviluppo incontrollato. Così scriveva il Municipio nella sua «Visione» del gennaio scorso. Quali le altre «mire»? Forse l'indotto economico del meretricio prospettato il 29.10.10 in veste ufficiale dal vicesindaco Gazzoli, davanti a oltre cento persone, con gli altri municipali a fare scena muta? E sì che si trattava di intromissione nella sfera delle proprie sensibilità morali? Siamo al livello di perdita del senso di ciò che è lecito e di ciò che lecito non lo è?
Stelio Soncini, Arbedo