ARRIVA LA LEGGE SALVA BORDELLI

Il Consiglio di Stato approva la legge salva-bordelli preparata da Norman Gobbi. Era ormai la legge più annunciata della storia legislativa ticinese. Doveva nascere nel 2011, poi l'operazione "Domino"( chiude un bordello, poi un altro, e ancora un altro...) avviata dal Procuratore Generale John Noseda ha sconvolto i piani: la gente ha visto una trentina di bordelli nel Cantone ed i legami con persone perseguite penalmente. Il Mattino della domenica fu puntuale: paragonò John Noseda a Hitler.La lettera aperta di Bel Ticino alle tre massime cariche del Cantone,tutte leghiste, Foletti, Borradori e Gobbi rimase senza risposta. Da anni il Mattino pubblica due paginate di inserzioni a pagamento di, prostitute,fanno un milione all'anno, senza il quale l'organo ufficiale della Lega chiude baracca.
E veniamo al Gobbi, che annuncia da mesi la revisione della legge cantonale sulla prostituzione.
Anzitutto scompiglia le prassi interne:il progetto viene gelosamente custodito nel cassetto leghista. Viene incaricato il fedele avv. Aaron Camponovo, già presidente leghista del Consiglio Comunale di Chiasso. Il Gruppo di lavoro esistente, presieduto da Guido Santini viene scavalcato, e con lui la Magistratura, la Polizia, il Medico cantonale, i Delegati cantonali alla protezione delle vittime e persino le associazioni private di assistenza alla prostituzione. Perché?per proteggere quali interessi?
Anche i Comuni non sono stati interpellati. Eppure sono proprio loro ad essere toccati direttamente dai problemi collaterali legati alla prostituzione organizzata, dai pullman notturni in arrivo dalla Lombardia, dal via vai nelle case ecc.
Il Gobbi è stato bocciato più volte, in Governo. Quante volte ha riportato indietro, il progetto per correggerlo come gli chiese il Governo? E perché?
La nuova versione della legge bloccherà il Bordellone di Castione?un quartiere a luci rosse di oltre 15' 000 metri quadri?Se non, vuol dire che la legge serve solo a salvare bordelli. E allora sarà referendum.



NdR Riceviamo e pubblichiamo