Qui la Scerri si ingrandirebbe permutando il terreno più a sud. Gli sviluppi futuri sono tutti da seguire,

gli investitori e gli intenti sono sempre i medesimi.

Seguono due art. di giornale contrapposti

 

Previsti 10 milioni di investimenti a nord della zona industriale 

   ■ Uno dei principali ostacoli alla nuova pianificazione dell'area industriale di Castione dovrebbe essere caduto. Il gruppo Marti che fino a pochi mesi fa aveva intenzione di opporsi con tutto il suo peso ai piani del Comune e del Cantone per riqualificare l'area che per metà gli appartiene, ora non pone più pregiudiziali all'inserimento di stadio e centro commerciale su parte delle sue proprietà. La conferma ci è giunta dall'amministratore Gino Boffa che, con il direttore Fabio Panzera, lo scorso aprile (subito dopo che l'ACB aveva inoltrato la domanda di costruzione per il nuovo stadio proprio su uno dei terreni del gruppo Marti senza accordo preventivo) aveva promesso battaglia contro la nuova pianificazione. Per difendere le attività delle sue ditte che danno lavoro a oltre 300 collaboratori, il gruppo si diceva pronto a ricorrere fino al Tribunale federale nel caso in cui Comune e Cantone non avessero rivisto i loro piani tenendo conto anche delle esigenze della Mancini & Marti e della Otto Scerri, oltre che di quelle di Bellarca.
Come spiegatoci dall'ingegner Gino Boffa oggi il gruppo Marti è disposto ad entrare nel merito di un trasferimento di parte delle sue attività a nord del comparto per liberare i terreni più vicini alla stazione FFS sui quali sono previsti i contenuti commercial-sportivi ai quali si oppongono l'associazione AMICA e gli ambientalisti. Ma non solo. È anche intenzionato a dare un contributo concreto per fare in modo che il volto della zona industriale di Castione cambi in meglio riunendo attività sparse sul territorio, facendo sparire molti dei mucchi di inerti che deturpano la piana e riqualificando alcuni sedimi degradati. I progetti di massima sono già stati elaborati. Prevedono investimenti per una decina di milioni.
Il riorientamento è stato comunicato al Comune poco prima delle ferie chiedendogli di tener conto dei piani di sviluppo della Mancini & Marti e della Otto Scerri nell'ambito del riesame dei contenuti della nuova pianificazione resosi necessario dopo il rifiuto della Coop di trasferire i suoi attuali negozi nel Policentro oltre la ferrovia. Il Municipio dovrebbe determinarsi entro la fine di questo mese. Parallelamente i rappresentanti del gruppo Marti sono tornati al tavolo delle trattative con quelli di Bel­larca (Renza De Dea e i fratelli Delcò) nel tentativo di trovare un'intesa per quanto riguarda la cessione dei terreni inseriti nel comparto deputato ad accogliere stadio e centro commerciale. Non si esclude (ma le condizioni sono ancora tutte da definire) che la partita si chiuda con una permuta tra un terreno vicino alla stazione e l'ex proprietà Savoldelli, il grande prato appena a sud del cavalcavia d'accesso alla zona industriale. Il gruppo Marti espanderebbe così le sue proprietà nella parte più settentrionale della zona industriale dove si concentra anche la maggior parte degli investimenti che prevede di realizzare a tappe nel prossimo decennio.
La prima tappa, ci hanno spiegato l'amministratore Gino Boffa e il sostituto direttore Fabrizio Bellini, riguarda la costruzione della nuova sede unica del gruppo (la domanda di costruzione dovrebbe venir inoltrata entro fine anno). Lo stabile ospiterà le direzioni, le amministrazioni e gli uffici tecnici delle ditte oggi dislocati tra Castione e la palazzina di via Cancellerie Molo a Bellinzona. In seguito sono previste: la costruzione di alcuni sili per lo stoccaggio degli inerti oggi ammucchiati a cielo aperto; un nuovo edificio-spogliatoio per i dipendenti e la realizzazione di un impianto per il riciclaggio di materiali da demolizione. Infine è prevista la sistemazione dell'area officina per darle un assetto più razionale che consentirà la demolizione di alcuni dei numerosi fabbricati sorti negli ultimi decenni.
DIEM CdT 17.08.2011


Mancini & Marti, nessuna soluzione

 

Mancini & Marti e ‘nuova’ Castione, tutto come prima. Altro che soluzione trovata, come scritto negli scorsi giorni dal Corriere del Ticino . In una nota diffusa ieri l’amministratore delegato Gino Boffa e il direttore Fabio Panzera smentiscono le dichiarazioni riportate dal quotidiano, in particolare che il gruppo Marti sia disposto ad entrare nel merito di un trasferimento di parte delle sue attività a nord del comparto per liberare i terreni più vicini alla stazione Ffs sui quali si prevede la realizzazione della città-mercato e dello stadio Acb. Le trattative con la BellArCa Sa, come avevamo anticipato venerdì 5 agosto intervistando l’amministratrice unica della Sa Renza De Dea, « non hanno finora trovato soluzioni valide », scrivono Boffa e Panzera.

 La Regione 20.08.2011