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Arbedo, contributi di miglioria controversi: privato rifiuta l’esproprio del suo terreno
Il Comune: tutto regolare Secondo il cittadino la spesa è eccessiva
PRI La Regione Ticino 23.01.2012
Quando la miglioria decisa dal Comune non va a genio al cittadino. Ad Arbedo alcuni abitanti della zona non sono soddisfatti degli interventi decisi nel giugno dello scorso anno per via Orbello inferiore. Nessun vantaggio particolare e costo troppo elevato, ci segnalano. I costi dell’opera di allargamento della strada potrebbero essere ridotti scegliendo soluzioni più semplici e adatte a una strada periferica. In questo modo la spesa a carico dei proprietari– che già negli scorsi anni hanno dovuto mettere mano al borsellino per i lavori in viale Moesa e che probabilmente lo dovranno ancora fare in futuro con lo sviluppo di un nuovo quartiere – calerebbe in modo significativo. Ma il Comune, secondo chi ci ha segnalato il caso, non ci sente.
In giugno il Consiglio comunale ha deciso di allargare il calibro di via Orbello, così come previsto dal piano regolatore, in concomitanza con altri importanti lavori alle sottostrutture. Si tratta di portare la carreggiata dagli attuali 3.60 metri a 5 metri e 20 di larghezza, per una tratta di 115 metri, lungo la quale saranno costruiti dei muri in calcestruzzo armato o in pietra naturale, con tanto di ringhiera. A questo si aggiungono i lavori per l’evacuazione delle acque, la canalizzazione, l’illuminazione pubblica e altre infrastrutture (Amb, Cablecom, Swisscom). Il tutto per un totale di 587 mila franchi, di cui il 40% a carico dei privati da incassare sottoforma di contributi di miglioria, per un totale di 200 mila franchi.
« Il costo dell’opera è esagerato – ci spiega Alberto Ostini, residente in via Camporello che dovrà pagare i contributi di miglioria – . Se si valutassero alternative si potrebbe senz’altro ridurre la spesa ». Ma non solo. Secondo Ostini l’allargamento non è necessario: « Nel 2005 ci sono stati dei lavori su viale Moesa per la riduzione della velocità a 30 chilometri orari. In seguito avrebbe dovuto esserci un esame della situazione per valutarne l’efficacia, ma così non è stato. Ora si allargherà la carreggiata per poi introdurre dei paletti che servono alla moderazione del traffico, è assurdo e incomprensibile! ».
I vantaggi dell’allargamento, infine, andrebbero in favore dell’intera collettività: tutti gli abitanti della zona potranno avere un migliore collegamento con Via San Gottardo e anche gli autobus pubblici si scambieranno con maggiore facilità. I contributi di miglioria non solo dovrebbero essere ridotti, ma secondo Ostini non devono nemmeno essere riscossi. « Abbiamo inoltre chiesto di essere informati sulle intenzioni future del Municipio, ma invano. Insomma, la trasparenza non è il punto forte delle nostre autorità », conclude.
Il Municipio, da parte sua, difende la bontà del progetto: « Innanzitutto l’opera è prevista dal piano regolatore – ci spiega il sindaco Luigi Decarli – ed è stata regolarmente votata dal Consiglio comunale. I contributi di miglioria sono obbligatori, non possiamo sottrarci. I cittadini hanno tutti i diritti di dire la loro, ma in questo caso c’è poco da obiettare: tutto è stato fatto regolarmente ». Ai privati non resta che appellarsi al Tribunale delle espropriazioni, come già annunciato da Ostini: « Non accetto l’esproprio se non mi esonerano dai contributi ».
Problemi di interesse pubblico