Negazionismo climatico

Non c'è peggior sordo...

 

Se Zichichi dice che non è vero, allora non è vero. (Cortesia: M. Dudarev)

 

CdT 11.02.12 

Ti faresti fare un impianto dentale da un cardiologo? E ti faresti operare di appendicite da un dentista? No? Perché no? I dentisti, i cardiologi e i chirurghi sono tutti medici. Come dici? Proprio no? Non basta esser laureato in medicina per potersi occupare di ogni ambito dello scibile medico? Spiegami allora perché qualcuno dovrebbe prendere sul serio l'opinione di un genetista o di un fisico sulla climatologia.
Fa freddo. Un freddo becco. Eh, già: è inverno, vedi un po'. Ed ecco che, puntuali come orologi svizzeri, saltano fuori i commenti dei negazionisti climatici: "Visto? Fa freddo! Dov'è allora il riscaldamento globale? Son tutte balle!". Nei giorni scorsi li abbiamo trovati anche sulle pagine dei giornali della Svizzera Italiana. Stavolta con un argomento in più: ben 16 scienziati hanno firmato un documento nel quale invitano a non sopravvalutare i mutamenti climatici. Ragazzi, son scienziati! Gente seria, quindi. Gente che sa di che cosa parla. E se dicono che non c'è da preoccuparsi... vuol dire che non c'è da preoccuparsi. Capito? Non-c'è-da-preoccuparsi. Ficcatevelo in zucca e copritevi bene, ché fa freddo. E se fa freddo vuol dire che il riscaldamento globale non c'è.
Ora, una domanda sorge però spontanea: ma tutta 'sta gente dov'era nell'aprile dell'anno scorso? Non ricordo dotti commenti preoccupati sul clima, quando faceva un caldo bestiale fuori stagione. E in settembre? Dov'erano gli acuti corsivisti di oggi durante la calura del settembre scorso? Silenzio. Meglio parlar d'altro, quando fa comodo. Specie se si confonde la meteorologia con la climatologia.
Certo, poi ci sono i 16 scienziati. Quelli che bisogna assolutamente prendere sul serio, perché sono scienziati. E, si sa, lo scienziato è autorevole per il fatto stesso di esser scienziato. Basta trascurare un dettaglio: lo scienziato non esiste. O, meglio, esiste in milioni di esemplari nel mondo , ma ciascuno con la propria specializzazione. E l'opinione di un astrofisico sul clima ha lo stesso valore dell'abilità dentistica del cardiologo. Dunque andiamo a vedere quanti, fra questi 16 scienziati con cui si risciacquano la bocca i commentatori negazionisti, sono davvero competenti in fisica dell'atmosfera. Risposta: 2. Gli altri sono fisici, chimici, ingegneri aerospaziali, genetisti. C'è anche l'immarcescibile Antonino Zichichi, che quando non sproloquia di teologia discetta amabilmente anche sul clima. Autorevolezza: pari a quella di un qualsiasi frequentatore del Bar Sport . Eppure...
...eppure sul clima chiunque si sente autorizzato a esprimere la propria opinione: scienziati non specialisti di climatologia, ma anche giornalisti tuttologi ed economisti neoliberisti. Tutti a dire... che cosa? Onestamente è anche difficile capirlo. Perché, se fa freddo, ti dicono che il riscaldamento è una frottola. Se fa caldo, sostengono che non è colpa dell'inquinamento con i gas serra (ma ovviamente non propongono una causa alternativa altrettanto credibile). E comunque, pure messi di fronte all'evidenza, concludono che, anche se fa caldo ed è colpa nostra, non c'è da preoccuparsi, non è poi così male, una soluzione si troverà, le ragioni dell'economia sono più importanti.
L'altra campana, cioè il paradigma nell'ambito della climatologia sostenuto non da 16 o da 160 ma da molte migliaia di climatologi e specialisti di fisica dell'atmosfera, dice tutt'altro. Anzitutto il riscaldamento globale non è un'ipotesi, ma un fatto. Gli inverni gelidi rientrano nella normalità, mentre i periodi anormalmente caldi fuori stagione no. E gli ultimi dieci anni hanno sfondato ogni record stagionale. Insomma, tutti gli indicatori climatici, diretti e indiretti, vanno verso un'unica conclusione: il clima sta mutando, la temperatura media cresce. Non solo: nessuna fra le cause naturali note può spiegare quantitativamente questo cambiamento. I negazionisti sarebbero obbligati, per onestà intellettuale, a proporre delle alternative, ma non lo fanno. Perciò, fino a prova contraria, la causa va cercata nell'azione umana: emettiamo gas serra, soprattutto anidride carbonica. Da ultimo, così non va bene per niente. Non solo sciare è diventato sempre più difficile (che sarebbe il meno), ma ci sono posti sul pianeta che, già disgraziati per i fatti loro, a causa del riscaldamento globale e dell'inaridimento stanno diventando sempre più disgraziati. Aumenteranno le carestie. Si diffonderanno nuove epidemie. Creperà un sacco di gente. Ma che importa? Zichichi dice che non è vero, quindi non è vero.
Abbiamo lasciato in sospeso una domanda: perché delle persone dovrebbero prendere sul serio l'opinione di un genetista o di un fisico sulla climatologia? Potremmo pensare alla malafede, magari. Ma non vogliamo neppure lasciarci sfiorare da questo sospetto. Non resta però molto altro. L'ignoranza, per esempio: costoro non solo non conoscono la scienza sui cui pontificano (ché infatti non sono scienziati, ma economisti, giornalisti, commentatori), ma neppure hanno un'infarinatura sul metodo scientifico, cioè un briciolo di comprensione dei meccanismi attraverso i quali la verità scientifica si afferma, si consolida, eventualmente viene rivista e corretta. Ignoranza alla quale si somma il pregiudizio ideologico: siccome hanno deciso che il riscaldamento globale non c'è, se c'è non è colpa nostra e se anche è colpa nostra comunque non è grave, allora qualsiasi argomento, dato, fatto, osservazione, misura, evidenza sperimentale non li schioderà dalla loro convinzione. Si chiama pre-giudizio, infatti: un giudizio che viene prima di tutto il resto, nonostante tutto il resto. Chissà perché, tuttavia, la loro ignoranza e il loro pregiudizio emergono sempre e solo sul clima? Le otturazioni se le fanno fare dal dentista, non dal cardiologo. E se c'è da riparare lo sciacquone del bagno chiamano l'idraulico, non il giardiniere.

11.02.2012 - 08:27

Marco Cagnotti | Aggiornamento: 11 feb 2012 09:55

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Venditori di fumo

FEDERICO CASETTA, LOCARNO

 

L’attuale surriscaldamento globale e la sua origine umana sono attestati dalle maggiori autorità scientifiche mondiali (Accademie). Tuttavia certa stampa ticinese semina dubbio e lancia accuse di pregiudizio ideologico.

Fonti e argomenti sono tanto risibili e fuorvianti, che si può parlare di negazionismo. Anzitutto, per negare conoscenze costruite su 150 anni di studi seri, bisogna essere dei veri specialisti (ovvero conoscitori) del ramo (vale anche, ad esempio, per la fisica nucleare o la genetica).

Sul global warming, poi, nessuno studio (neanche fra quelli dei maggiori esperti) ha saputo trovare uno straccio di causa alternativa ai gas serra artificiali.

Lo evidenziò già otto anni fa (!) Naomi Oreskes, trovando che su 928 studi climatici nessuno contestava la causa umana.

Qualche giornalista vuole farlo oggi? Allora (per onestà e rispetto del lavoro dei ricercatori) dichiari che è solo la sua opinione personale e soggettiva che vale zero o mostri finalmente una causa diversa.

È invece più facile (e sviante) fare “i mercanti del dubbio”. Così chiama la stessa Oreskes chi attua e paga campagne con lo scopo di mettere in dubbio il global warming.

La strategia funziona, dice la ricercatrice: “Se la gente pensa che la scienza sia opinabile, sarà molto improbabile che sostenga politiche che poggino su di essa.”

La studiosa denuncia campagne quali il recente “climategate” (una bufala: nessun dato truccato, decretarono 4 commissioni indipendenti).

In risposta a questi infamanti attacchi, le Accademie nazionali della scienza spiegano che la scienza può fornire, se non certezze assolute, elevati gradi di probabilità.

È il caso di “alcune conclusioni verificate a lungo e a fondo, messe in dubbio e esaminate”, che perciò meritano “lo status di ‘teoria ben verificata’ e sono spesso considerate alla stregua di un fatto”.

Come la teoria molecolare di Avogadro o la teoria eliocentrica di Copernico sostenuta da Galileo.

La Chiesa ha riabilitato Galileo accettando che la terra gira attorno al sole dopo 359 anni. Noi non abbiamo tanto tempo per renderci conto che è ora di agire.

Il sapere scientifico è la conoscenza della realtà più affidabile di cui disponiamo. Affidiamoci ad esso, Accademie in primis, non a chi scrive sul giornale senza conoscere i fatti.

Del resto, non ci rivolgiamo al dentista per un elettrocardiogramma, vero?? Allora perché dobbiamo farci convincere che il riscaldamento globale non esista (o che l’uomo non vi contribuisca fortemente) solo perché uno scienziato non esperto in climatologia (magari anche Nobel, ma nella sua materia) ci dice il contrario? Ricordiamo che alcuni oncologi seguitarono a sostenere che il fumo non causasse il cancro anche lungo tempo dopo che il legame era ormai un fatto assodato. Punto (per saperne di più: www.cdt.ch/eureka/terra/58220/negazionismo-climatico.html).

 

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