Questo signore accompagnava Giulini durante la serata di presentazione dello stadio alla popolazione, sic!
Mazzette per gli elicotteri antincendio
indagato un dirigente della Regione
Perquisita dalla Finanza la casa di Francesco Sgueglia, direttore del Servizio antincendi boschivi del Corpo forestale. Sotto inchiesta anche tre imprenditori, fra i quali il figlio dell'ex deputato Floresta
di SALVO PALAZZOLO
MERCOLEDÌ scorso, di buon mattino, i finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Palermo hanno bussato alla porta di casa di Francesco Sgueglia, il direttore del Servizio antincendi boschivi del Corpo forestale della Regione siciliana. Avevano in mano un decreto di perquisizione firmato dalla Procura di Perugia. Nello stesso momento, altri finanzieri aprivano la porta dell'ufficio di Sgueglia, al comando del Corpo forestale, in via del Duca, a Palermo. Così Sgueglia ha scoperto di essere indagato per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione.
Risultano sotto inchiesta anche tre imprenditori: Davide Floresta, di Catania; Luciano Villani, di Castelletto di Branduzzo, Pavia; e Claudio Scopece, di Roma.
La Procura di Perugia sospetta gravi irregolarità nella gestione di una gara d'appalto della Regione siciliana, quella per l'assegnazione del servizio aereo antincendio.
Nell'aprile 2011 il comando del Corpo forestale ha ingaggiato un raggruppamento temporaneo di imprese per avere a disposizione una squadra di elicotteri. Adesso, i pm di Perugia ritengono di avere la prova che per l'aggiudicazione dell'appalto e per la gestione del servizio, sarebbero state pagate laute mazzette a Sgueglia.
COME NASCE L'INDAGINE. I magistrati di Perugia si sono imbattuti quasi per caso in questa storia siciliana. Stavano indagando su alcune società che avrebbero brigato per ottenere gli appalti milionari dell'Enav, l'ente nazionale di assistenza al volo. Seguendo le tracce di alcuni imprenditori, i magistrati umbri sono
arrivati a Palermo.
I contorni dell'indagine restano segreti. Non resta che analizzare la lista degli imprenditori indagati e anche loro perquisiti, la settimana scorsa. L'unico siciliano è Davide Floresta, amministratore delegato della ditta "Be-on", una società ultraspecializzata con sede a Catania che offre servizi informatici a diversi illustri clienti: dall'Università degli studi all'Autorità portuale di Catania, alla società "Sicilia eservizi". Anche la "Heliwest srl", che si è aggiudicata il servizio di elicotteri anticendio della Regione Sicilia, ha affidato alcuni compiti alla "Be-on".
Davide Floresta è figlio di Ilario, componente del consiglio di amministrazione dell'Enav ed ex parlamentare di Forza Italia, di recente coinvolto nell'inchiesta della Procura di Roma sulle mazzette che ruotavano attorno agli appalti Enav. Ilario Floresta è accusato di aver intascato 250 mila euro da un imprenditore, che poi ha deciso di denunciare tutto. Dalle indagini è emerso pure il suo tentativo di imporre ad alcune aziende i subappalti gestiti dal figlio.
LA GARA PER GLI ELICOTTERI. Il 19 aprile 2011, il comando del Corpo forestale aggiudica il "servizio aereo per la prevenzione, ricognizione ed estinzione
degli incendi boschivi ed altri interventi tecnici connessi con l'attività del corpo forestale della Regione siciliana, per il triennio 2011-2013". La base d'asta è di 11 milioni e 88 mila euro. Non c'è grande concorrenza. Arriva una sola offerta all'Area 3 "Sicurezza e logistica" del comando Corpo forestale, quella di un raggruppamento temporaneo di imprese formato da quattro società e guidato dalla "Heliwest" con sede in provincia di Asti, il cui amministratore è Luciano Villani, anche lui fra i quattro indagati dell'ultima indagine della Guardia di finanza.
Il raggruppamento offre un ribasso dello 0,84 per cento, che corrisponde a 93 mila di euro. E l'appalto viene aggiudicato senza problemi. I magistrati di Perugia hanno già esaminato alcuni documenti e hanno verificato che Sgueglia è "responsabile unico del procedimento" per la gestione del servizio anticendio aereo.
LE PERQUISIZIONI. I militari del nucleo di polizia tributaria di Palermo stanno adesso inviando alla Procura di Perugia i computer sequestrati nelle abitazioni e negli uffici degli indagati. L'inchiesta resta al momento ancorata saldamente a Perugia: la vicenda siciliana sarebbe infatti solo un capitolo di un'indagine molto più ampia sui fondi neri costituiti da alcune società per pagare mazzette a funzionari pubblici corrotti.
Da Asti a Palermo, gli appalti iperspecializzati - nel settore informatico o in quello aeronautico o della sicurezza - sono ormai diventati un business a tantissimi zeri. Il sospetto dei magistrati perugini è che alcuni imprenditori spregiudicati abbiano costituito una vera e propria regia unica della corruzione, per aggiudicarsi e spartirsi più velocemente gli appalti banditi da enti pubblici sparsi per l'Italia.
Anche per le mazzette ci sarebbe una gestione unica: i soldi arriverebbero da un unico canale. Per questa ragione, la settimana scorsa, le perquisizioni sono scattate pure nelle sedi di alcune società che non fanno capo agli indagati.
(24 luglio 2012) © Riproduzione riservata
Tangenti sugli elicotteri antincendio
"Una mazzetta da centomila euro"
Secondo la Procura di Perugia sarebbe stata versata a Francesco Sgueglia, dirigente del servizio antincendio del Corpo forestale della Regione. Dalle intercettazioni spuntano fondi neri in Svizzera
di SALVO PALAZZOLO
Francesco Sgueglia
SECONDO la Procura di Perugia, Francesco Sgueglia, il dirigente del Servizio antincendi boschivi del Corpo forestale della Regione Sicilia, avrebbe intascato una maxi tangente da 100 mila euro, pagata in tre tranche. A sborsarla, alcuni imprenditori che si sono aggiudicati l’appalto per fornire alla Regione una squadra di elicotteri antincendio. Da mesi, il sostituto procuratore di Perugia Claudio Cicchella sta indagando su alcuni manager che gestiscono appalti iperspecializzati in diverse parti d’Italia. Sono state attivate anche intercettazioni e i finanzieri del Gico hanno pedinato in lungo e in largo gli imprenditori. Pure in Sicilia. Così, sono saltati fuori i pagamenti a Sgueglia. Una prima tranche sarebbe stata di 40 mila euro: a corrisponderla, nel gennaio 2012, l’imprenditore catanese Davide Floresta, che lavora con la sua società per conto della “Heliwest”, capofila del raggruppamento di imprese che si è aggiudicata la gara della Regione.
Dalle intercettazioni sono poi emerse altre due dazioni di denaro a Sgueglia. È emersa soprattutto una frase pronunciata dal dirigente del Servizio anticendi boschivi: "Sono allineato... i tuoi rapporti li tengo io". Secondo la Procura di Perugia, sarebbe la prova dei suoi rapporti equivoci con gli imprenditori
vincitori dell’appalto. Ma lui nega tutte le accuse. Dice uno dei suoi legali, l’avvocato Michele Calantropo, che assiste il dirigente regionale assieme al collega Biagio Bruno: "Non conosciamo ancora gli atti dell’indagine, ma credo che siamo di fronte a una doppia incompetenza, territoriale e funzionale. La prima, dei magistrati di Perugia, a indagare su vicende siciliane. La seconda, del mio assistito, che non si è mai occupato dell’appalto per l’aggiudicazione del servizio degli elicotteri antincendio. Di quella gara non ha firmato neanche un atto. È stato poi nominato responsabile unico del procedimento, ma solo in una fase successiva. E non si vede poi come abbia potuto influire sulla gara se il raggruppamento partecipante era solo uno. Quando sapremo chi è il magistrato davvero competente, ci presenteremo subito e spontaneamente per chiarire una vicenda che non ha alcuna ombra".
I magistrati di Perugia continuano comunque a indagare. Ritengono di avere individuato anche il canale attraverso cui sarebbero arrivati i soldi in Sicilia. Davide Floresta avrebbe avuto solo il compito di consegnare le mazzette al dirigente regionale. La provvista sarebbe stata invece inviata all’imprenditore
catanese da Luciano Villani, il titolare della “Heliwest”. E a Villani i soldi sarebbero arrivati da un altro imprenditore, Claudio Scopece.
Per questa ragione, Floresta, Villani e Scopece si ritrovano anche loro indagati dalla Procura di Perugia, per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione. Le indagini sarebbero arrivate sino a Lugano, in Svizzera, dove ha sede la “Compagnia della Comunicazione” di Scopece. Al telefono, parlavano di «bottiglie di champagne » e di «50 confezioni di software», ma secondo i magistrati si tratterebbe di soldi destinati alle tangenti. E per metterle da parte, sarebbero stati creati ad arte dei fondi neri, attraverso il sistema delle sovrafatturazioni per operazioni inesistenti.
I particolari dell’inchiesta restano segreti, ma dal decreto di perquisizione della Procura di Perugia emerge un altro particolare ancora: i finanzieri del Gico, il gruppo antimafia della Guardia di finanza, avrebbero addirittura fotografato i corrieri dei soldi che hanno viaggiato da Lugano a Palermo. E altre foto sarebbero state scattate al momento della consegna delle tangenti.
Di sicuro, al momento, l’indagine resta ancora a Perugia, che sta indagando su un più vasto giro di tangenti, che avrebbero al centro un gruppo di imprenditori deciso ad aggiudicarsi gli appalti dell’Enav, l’ente nazionale di assistenza al volo.
(25 luglio 2012) © Riproduzione riservata
http://laprovinciapavese.gelocal.it/cronaca/2012/08/08/news/castelletto-sindaco-indagato-per-tangenti-
1.5514544LA PROVINCIA PAVESE
Castelletto, sindaco indagato per tangenti
Luciano Villani sotto inchiesta per gli elicotteri antincendio della regione Sicilia
di Roberto Lodigiani
CASTELLETTO DI BRANDUZZO. Il sindaco di Castelletto di Branduzzo, Luciano Villani, è indagato dalla procura di Perugia per le presunte tangenti che sarebbero state pagate dalla Heliwest, l’azienda astigiana di cui è amministratore, e da altre tre società a Francesco Sgueglia, direttore del Servizio antincendi boschivi del Corpo forestale della Regione Sicilia. Sotto inchiesta altri due imprenditori, il catanese Davide Floresta e il romano Claudio Scopece. A Sgueglia i pm umbri contestano l’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione: perquisizioni sono già state effettuate dal nucleo di polizia tributaria nella sua abitazione di Palermo e nel suo ufficio al comando della Forestale di via Del Duca, sempre nel capoluogo siciliano.
La procura perugina sospetta gravi irregolarità nella gestione della gara d’appalto per l’assegnazione del servizio aereo antincendio. L’indagine è cominciata quasi per caso, mentre i pm si stavano interessando ai ricchi appalti dell’Enav, l’ente nazionale di assistenza al volo. Secondo la loro ricostruzione, la società di Villani e altre tre, riunite in un raggruppamento temporaneo di imprese, avrebbero versato mazzette a Sgueglia per aggiudicarsi la fornitura di elicotteri destinati al Servizio antincendi per il triennio 2011-2013, un business da oltre undici milioni di euro. L’appalto era stato vinto dal pool di imprese praticamente senza concorrenza, vista che la loro offerta era stata l’unica pervenuta al Corpo Forestale, con un ribasso dello 0,84 per cento, pari a 93mila euro.
Per ora nessun commento da parte del sindaco di Castelletto, in vacanza per una decina di giorni.
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08 agosto 2012